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terapie - Page 3

  • Rieducazione delle paresi facciali

    La paralisi facciale conseguente alla chirurgia del neurinoma dell’acustico è vissuta come l'effetto più invalidante, essa può talvolta costituire un vero e proprio handicap fisico psicologico e sociale.
    La rieducazione è poco sviluppata in Francia ,essa è praticata da kinesiterapisti ,ortofonisti e a volte da medici specialisti in rieducazione.
    La gravità della paralisi dipende dal grado di sofferenza del nervo facciale nel corso dell’intervento.
    a)Se un discreto numero di fibre motrici è stato preservato,la paralisi viene superata piuttosto rapidamente con poche conseguenze. e spesso non è necessaria alcuna rieducazione.

    b) Altre volte la lesione del nervo è più estesa e la paralisi è più lunga da recuperare ( i primi movimenti ricompaiono in media entro 4/6 mesi dall’intervento) spesso vi sono anche una mancanza di forza muscolare e delle contratture involontarie post-paralisi.
    I primi segni di recupero motorio possono apparire anche oltre i 12 mesi dall’operazione ma ciò è più raro e pertanto sono necessari esami elettromiografici al fine di evidenziare in modo oggettivo un inizio di reinnervazione.

    c) Quando infine la sofferenza del nervo è stata molto importante, la paralisi è definitiva ed allora si presentano due scelte chirurgiche:

    1) L’innesto ipoglosso- facciale che permette di sperare in un recupero dell’attività dei muscoli facciali
    2) la mioplastica d’allungamento del muscolo temporale o massetere che permette di rianimare il sorriso

    Ogni decisione di carattere riabilitativo necessita di una valutazione clinica adeguata.
    Esiste una classificazione internazionale,detta Scala di House, che misura la gravità della paralisi in base a 6 gradi : ma essa non è sufficientemente precisa per il tecnico della riabilitazione.

    Una valutazione completa comporta :
    1) una visita accurata,
    2) l’esame delle secrezioni (saliva,lacrime,fluido nasale..)
    3) un esame della sensibilità
    4) un esame della mimica
    5) un esame dell’articolazione,deglutizione,del tono e della forza muscolare (valore da 0 a 3)

    il tutto accompagnato da una elettromiografia di superficie (bio-feed-back) che consiste nell’applicare degli elettrodi sui muscoli e poi visualizzare su di uno schermo e controllare attraverso un segnale sonoro,la loro attività a riposo ed in movimento.

    Spesso è opportuno unire alla valutazione clinica e alla rieducazione dei primi mesi degli esami elettromiografici(EMG) praticati da neurologi nelle Unità di esplorazione funzionale.
    Questi esami infatti possono dare informazioni precise sulla ripresa dell’attività del nervo, sul riflesso di chiusura dell’occhio,sull'eventuale presenza di risposte anarchiche che favoriscono la comparsa di contratture, la carenza di omogeneità tra i territori superiori ed inferiori del volto.


    La conseguenza più frequente e più invalidante, nel quadro degli interventi di neurinoma acustico, resta la contrattura post-paralitica o sincinesia occhio/bocca.
    Una mobilità facciale che recupera anche solo il 50%, ma senza spasmi, resta sufficiente per il ristabilimento della simmetria della mimica e dell’espressività del volto
    Il tecnico della riabilitazione ed il paziente devono controllare il prima possibile che non appaiano sincinesie*.
    Perciò è sempre utile un lavoro riabilitativo precoce anche quando non esiste alcuna mobilità.
    Tutto il lavoro “di forza” deve essere evitato.
    All’inizio si ricerca l’equilibrio del viso sia a riposo che mentre il paziente parla ,il tono del lato del viso sano deve restare normale.
    Sono consigliate le applicazioni di calore e le vibrazioni a bassa frequenza(100Hz).
    Sono invece sconsigliate le stimolazioni elettriche perché esse possono favorire la comparsa delle contratture.
    Altrettanto sconsigliati i massaggi profondi a cui sono da preferirsi gli sfioramenti leggeri del volto.
    Un lavoro tutto particolare deve essere praticato per far richiudere la palpebra ( si favorisce l’abbassamento della palpebra ed il riflesso di chiusura imbrigliando la palpebra con l’aiuto dell’indice al momento della chiusura
    Ogni chiusura di forza deve essere evitata perché c’è il rischio di inviare degli influssi alla commessura delle labbra.
    Si devono preferire i movimenti di allungamento delle labbra a quelli del sorriso perché il muscolo della guancia ha una tendenza naturale a ritrarsi,e questo rischia di aumentare nel momento in cui il sorriso riappare,
    tutta la mobilitazione del viso deve essere simmetrica,di preferenza davanti ad uno specchio e si deve cercare di separare i territori inferiori da quelli superiori perché è all’interno di queste 2 zone che si creano le contratture.

    Ogni movimento deve essere praticato 3/ 4 volte non di più e la contrazione va tenuta diversi secondi
    L’auto rieducazione a domicilio deve tener conto di questi principi, da qui l’importanza di effettuare almeno una valutazione iniziale che darà modo di fornire indicazioni precise.
    La rieducazione con l’aiuto di un bio-feed-back (vedi sopra) è molto utile,essa resta il mezzo più obiettivo per apprezzare la forza muscolare e controllare le sincinesie ,soprattutto quelle provocate dalla chiusura dell’occhio, grazie al segnale sonoro.
    Per le persone che hanno fatto l’innesto ipoglosso-facciale l’inizio della rieducazione verterà sulla mobilizzazione della lingua in modo da riattivare la sutura entro il nervo della lingua ed il nervo facciale.
    Dopo alcuni mesi bisogna cessare questa mobilizzazione ed iniziare una rieducazione del viso indipendentemente dai movimenti della lingua in modo da restaurare l’autonomia del viso stesso.
    Ciò permette di evitare le sincinesie tra la deglutizione ed i muscoli facciali,fenomeno frequente e molto invalidante



    *sincinesia
    insieme di movimenti fisiologici involontari che accompagnano i movimenti volontari: per esempio, lo spostamento dei globi oculari verso l’alto al momento della chiusura delle palpebre, oppure l’oscillazione delle braccia in avanti e indietro durante la deambulazione, o la motilità dei muscoli del viso mentre si parla.


    Source : http://home.tiscali.be/jeanpierre.brixy/

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